Ex industria Senecam in omni genere eloquentiae distuli, propter vulgatam falso de me opinionem qua damnare eum et invisum quoque habere sum creditus. Quod accidit mihi dum corruptum et omnibus vitiis fractum dicendi genus revocare ad severiora iudicia contendo: tum autem solus hic fere in manibus adulescentium fuit. Quem non equidem omnino conabar excutere, sed potioribus praeferri non sinebam, quos ille non destiterat incessere, cum diversi sibi conscius generis placere se in dicendo posse quibus illi placerent diffideret. Amabant autem eum magis quam imitabantur, tantumque ab illo defluebant quantum ille ab antiquis descenderat. Foret enim optandum pares ac saltem proximos illi viro fieri. Sed placebat propter sola vitia, et ad ea se quisque dirigebat effingenda quae poterat: deinde cum se iactaret eodem modo dicere, Senecam infamabat. Cuius et multae alioqui et magnae virtutes fuerunt, ingenium facile et copiosum, plurimum studii, multa rerum cognitio, in qua tamen aliquando ab iis quibus inquirenda quaedam mandabat deceptus est.
Di proposito ho rimandato il giudizio su Seneca in ogni genere di eloquenza per una falsa opinione divulgatasi nei miei riguardi, opinione secondo la quale si è creduto che io lo condannassi e anzi che lo odiassi. Ciò capitò quando cercavo di riportare a gusti più severi lo stile corrotto e rovinato da difetti di ogni genere: allora invero era quasi il solo autore nelle mani dei giovani. Io, in verità, non cercavo di toglierlo (loro) del tutto ma non tolleravo che fosse preferito ad altri migliori, che egli non aveva cessato di avversare; consapevole del suo stile diverso credeva di non potere piacere, nel dire, in quelle cose in cui essi piacevano. Più che imitare, lo amavano e si allontanavano da lui così come egli aveva fatto con gli antichi. Infatti sarebbe desiderabile che fossero a lui pari o almeno vicini. Ma piaceva per i suoi soli difetti ed ognuno si volgeva ad imitare quello che poteva; di poi vantandosi di scrivere come Seneca, gli faceva torto. Del resto molte e grandi furono le sue virtù, l’ingegno pronto e ricco, moltissimo lo studio,. molta la dottrina, nella quale tuttavia fu talvolta ingannato da questi, ai quali affidava qualche ricerca.