Caesar, bello Belgico confecto, statuit rhenum transire, ut germanis metum iniceret, qui cum gallis contra romanosbellum gesserant. Sed trans flumen exercitum traicere non tutum esse putabat. Etsi pontis aedificatio summam difficultatem proponebat, propter latitudinem, rapiditatem, altitudinemque fluminis, immane opus aedificare Romanus dux instituit decemque diebus effecit. Exercitu autem transducto, ad utramque partem pontis firmo praesidio relicto, in fines Sugambrorum contendit, qui ex omnibus Germanis infestissimi romanis erant. Tum a multis civitatibus ad eum legati venerunt, quibus pacem atque amicitiam petentibus liberaliter Caesar respondit. At Sugambri, fuga comparata, e finibus suis excesserant suaque omnia exportaverant. Romanorum dux autem, post paucos dies, omnibus vicis incensis frumentisque succisis, diebus X et VIII trans Rhenum consumptis, omnibus rebus confectis quarum causa transducere exercitum constituerat, se in Galliam satisfactus recepit et pontem rescidit.
Cesare, conclusa la guerra contro i Belgi, decise di attraversare il Reno per incutere timore ai Germani, che avevano fatto la guerra insieme ai Galli contro i Romani. Ma non riteneva fosse sicuro traghettare l’esercito al di là del fiume. Anche se la costruzione di un ponte presentava grandissima difficoltà, a causa della larghezza, della forza della corrente, della profondità del fiume, il condottiero Romano intraprese l’impresa immane e in dieci giorni la concluse. Condotto poi l’esercito al di là (del fiume), lasciato un robusto presidio ad entrambe le parti del ponte, mosse verso il territorio dei Sigambri, che fra tutti i Germani erano i più ostili ai Romani. Allora da molte città vennero a lui ambasciatori che chiedevano pace ed amicizia, ai quali rispose con generosità. Ma i Sigambri, preparata la fuga, erano usciti dai loro territori ed avevano portato con sé tutte le loro cose. Il condottiero dei Romani però, dopo pochi giorni, dati alle fiamme tutti i villaggi e reciso tutto il frumento, dopo avere trascorso diciotto giorni al di là del Reno, portate a termine tutte le operazioni per le quali aveva preso la decisione di far passare al di là l’esercito, soddisfatto si ritirò in Gallia e tagliò il ponte.