42 – Adeste, hendecasyllabi, quot estis omnes undique, quotquot estis omnes. iocum me putat esse moecha turpis, et negat mihi nostra reddituram pugillaria, si pati potestis. persequamur eam et reflagitemus. quae sit, quaeritis? illa, quam videtis turpe incedere, mimice ac moleste ridentem catuli ore Gallicani. circumsistite eam, et reflagitate, “moecha putida, redde codicillos, redde, putida moecha, codicillos!” non assis facis? o lutum, lupanar, aut si perditius potes quid esse.
43 – Risi nescio quem modo e corona, qui, cum mirifice Vatiniana meus crimina Calvos explicasset admirans ait haec manusque tollens, “di magni, salaputium disertum!”
44 – Othonis caput oppido est pusillum, et Heri rustice semilauta crura, subtile et leve peditum Libonis, si non omnia, displicere vellem tibi et Sufficio seni recocto… irascere iterum meis iambis inmerentibus, unice imperator.
45 – Oramus, si forte non molestum est, demonstres ubi sint tuae tenebrae. te Campo quaesivimus minore, te in Circo, te in omnibus libellis, te in templo summi Iovis sacrato. in Magni simul ambulatione femellas omnes, amice, prendi, quas vultu vidi tamen sereno. A! vel te, sic ipse flagitabam, “Camerium mihi pessimae puellae. quaedam inquit, nudum reduc… “en hic in roseis latet papillis.” sed te iam ferre Herculi labos est; tanto te in fastu negas, amice. dic nobis ubi sis futurus, ede audacter, committe, crede luci. nunc te lacteolae tenent puellae? si linguam clauso tenes in ore, fructus proicies amoris omnes. verbosa gaudet Venus loquella. vel, si vis, licet obseres palatum, dum vestri sim particeps amoris.
42 – Presentatevi, endecasillabi, quanti siete tutti da ogni parte, quanti siete tutti. Una brutta puttana mi crede esser uno zimbello, e rifiuta di restituirmi le nostre corrispondenze, se potete sopportarlo. Perseguitiamola e richiediamole. Chi sia, chiedete? Quella, che vedete camminare goffamente, che ride sguaiatamente e fastidiosamente con la faccia di cagnetto Gallicano. Circondatela ed insistete: “Puttana puzzolente, restituisci le letterine, restituisci, puzzolente puttana, le letterine.” Te ne freghi? O sporcacciona, lupanare, o se puoi essere qualcosa di più diabolico.
43 – Risi almeno non so di un tale tra il pubblico, che, mentre il mio Calvo aveva magnificamente esposto i delitti vatiniani, meravigliandosi ed alzando le mani s’espresse così: “Dei grandi, che coglione eloquente!”
44 – La testa di Ottone è davvero piccolotta, e le gambe di Erio mezzo lavate alla campagnola, sottile e leggera la scoreggi di Libone, se non volessi del tutto spiacere a te ed a Sufficio, vecchio ringalluzzito”¦ arrabbiati ancora per i miei giambi innocenti, generale unico.
45 – Supplichiamo, se per caso non è fastidioso, di mostrare dove sian le tue tane. Te cercammo nel Campominore, te nel Circo, te in tutti i libercoli, te nel tempio consacrato al sommo Giove. Insieme nella passeggiata di Magno presi tutte le femminucce, amico, che però vidi con volto sereno. Ahi! Proprio te io cercavo, “Camerio a me, pessima ragazza. Dice una, nudo cond”¦ “Ecco si nasconde tra queste poppette” Ma ormai sopportarti è una fatica da Ercole; In mezzo a tanta boria ti neghi, amico. Dicci dove hai intenzione di essere, dichiaralo coraggiosamente, esponiti, affidati alla luce. Adesso ti trattengono le ragazze bianche come il latte? Se tieni la lingua in una bocca chiusa, butterai tutti i frutti dell’amore. Venere gioisce d’una parlantina abbondante. Oppure, se vuoi, è lecito serrare il palato, purchè sia partecipe del vostro amore.