Ulpius Traianus tam iustus ac clemens fuit, ut in numero deorum relatus sit. Olim enim, cum imperator Romam relicturus esset ut bellum contra dacos duceret cumque iam equum ascendisset ut exercitum recenseret, vidua quaedam, annis doloribusque confecta, ad pedes eius se proiecit et flens eum oravit ut mortem filii iniuste necati vindicaret. Traianus tum, cum urbe exire festinaret, respondit: “Cum a bello rediero, ius tibi reddam”. Sed vidua, circumiens imperatoris equum: “Nisi redieris, quis mihi ius reddet?”. Traianus contra: “Si in bello periero, successor meus satisfaciet tibi”. At illa: “Si alius mihi ius reddiderit, quem meritum habebis? Tu imperator es, tu mihi debitor es, te non liberabit iustitia aliena. Ne abieris, priusquam mihi ius reddideris!”. Viduae verbis commotus Traianus ex equo descendit et, quamvis omnes eum admonerent ut viam pergeret, humilem viduam audivit et, rebus cognitis, ei ius reddidit.
Ulpio Traiano fu tanto giusto e clemente da essere posto nella schiera degli dei. Una volta infatti, mentre l’imperatore stava lasciando Roma per condurre la guerra contro i Daci ed era già montato a cavallo per passare in rassegna l’esercito, una vedova, logorata dagli anni e dai dolori, si gettò ai suoi piedi e piangendo lo supplicò di vendicare la morte di suo figlio, ucciso ingiustamente. Traiano allora, pur avendo fretta di uscire dalla città, rispose: “Quando tornerò dalla guerra ti renderò giustizia”. Ma la vedova, girando intorno al cavallo dell’imperatore: “Se non tornerai, chi mi renderà giustizia?”. E Traiano in risposta: “Se morirò in guerra il mio successore ti accontenterà”. Ma lei: “Se qualcun altro mi avrà reso giustizia, che merito ne avrai? Tu sei l’imperatore, sei tu che mi sei debitore, la giustizia di altri non ti libererà. Non partire, prima di avermi reso giustizia!”. Commosso dalle parole della vedova, Traiano scese da cavallo e, benché tutti lo esortassero a proseguire il viaggio, ascoltò l’umile vedova e, avendo appurato i fatti, le rese giustizia.