Galli tam bellicosi erant ut, Brenni ductu, in Padi planitem irruperint et omnia ferro ignique vastaverint. Cum Brennus Romam capere vellet, per Etruriam trasiit agros urbesque incendens et, cum duos Romanorum exercitus profligavisset atque fugavisset, at Urbem accedit atque castra apud Tiberim posuit. Deinde Galli tanto impetu Romam petiverunt ut maximam urbis partem, praeter Capitolii arcem, occupaverint. Tum Romani cum liberis et uxoribusque, urbe relicta, in montes urbi propinquos confugerunt. Patres tantum Romae manserunt et animo sic firmo fuerunt ut hostium adventum in Curia expectaverint, ubi plerique trucidati sunt. Nocte quadam evenit ut, cum Galli iam moenia arcis ascendissent atque Capitolium occupaturi essent, anseres, Iunoni sacri, tanto clangore obstreperent ut e somno excitaverint Manlium, arcis custodem, qui statim commilitones ad arma vocavit. Universi in eius auxilium accurrerunt et tanta vitrute puganverunt ut Galli fugati sin tac Capitolium servatum (sit). Deinde, cum Camillus quoque cum exercitu supervenisset, barbari profligati sunt.
I Galli erano talmente bellicosi che, sotto il comando di Brenno, invasero la pianura del Po e saccheggiarono tutto col ferro e col fuoco. Brenno, volendo conquistare Roma, attraverso l’Etruria oltrepassò, marciando, campi e città e, dopo aver sconfitto e messo in fuga due eserciti dei Romani, si avvicinò a Roma e pose l’accampamento presso il Tevere. In seguito, i Galli attaccarono Roma con un impeto così grande che occuparono una grandissima parte della città, tranne la rocca del Campidoglio. Allora i Romani con i figli e le mogli, abbandonata la città, si rifugiarono sui monti vicini alla città. Restarono a Roma soltanto i patrizi ed ebbero un animo così saldo che attesero l’arrivo dei nemici nel Senato, dove moltissimi furono trucidati. Una notte accadde che, dopo che i Galli erano già saliti sulle mura della Rocca e stavano per occupare il Campidoglio, le oche, sacre a Giunone, schiamazzarono con tanto stridore al punto da destare dal sonno Manlio, custode della rocca, il quale subito chiamò i compagni alle armi. Tutti insieme accorsero in suo aiuto e combatterono con tanto valore che i Galli furono messi in fuga e il Campidoglio fu salvato. Poi, essendo sopraggiunto anche Camillo con un esercito, i barbari furono sconfitti.