Avidius Cassius qui, ut quidam aiunt, ex nobilissima familia Cassiorum per matrem fuit, genitus est Avidio Severo, qui humili loco natus,ad summas dignitates pervenerat. Quadratus in historiis meminit eum et necessarium rei publicae fuisse et apud ipsum imperatorem Marcum Aurelium prevalidum; constat autem, illo imperante, fatali sorte periisse. Hic ergo Cassius, ex familia, ut diximus, Cassiorum, qui in Caesarem conspiraverant, oderat tacite principatum nec ferre poterat imperatorium nomen dicebatque nihil esse gravius nomine “imperio”. Ferunt eum temptavisse in adulescntia extorquere etiam Antonino Pio principatum, sed per patrem, virum sanctum et gravem, affectationem tyrannidis latuisse. Cassium tam semper ducibus suspectus fuit. Imperatori Vero illum paravisse insidias, ipsius Veri epistola ad Marcum Aurelium scripta indicat: Avidius Cassius imperii avidus est, opes magnas parat, omnia nostra ei displicent, imperata haud diligenter facit. Vide quid agentum sit. Ego eum non odi, sed timeo ne miles, qui eum libenter audieunt et libenter vident, corrumpat.
Avidio Cassio che, come dicono alcuni, fu per madre dalla nobilissima famiglia dei Cassi, fu generato da Avidio Severo, che nato da umile stirpe, era giunto a somme dignità. Quadrato ricorda nelle storie che quello sia stato necessario allo Stato e assai valido presso lo stesso imperatore Marco Aurelio, è noto tuttavia, quello imperante, che sia morto per sorte fatale. Questo dunque Cassio, dalla famiglia, come abbiamo detto, dei Cassi, che avevano congiurato contro Cesare, odiava silenziosamente il principato e non poteva sopportare il nome degli imperatori e diceva che niente vi era di più grave del nome “impero”. Dicono che quello abbia provato da giovane ad estorcere anche il principato ad Antonino Pio, ma attraverso il padre, uomo pio e onesto, abbia nascosto la brama della tirannide. Tuttavia Cassio fu sempre in sospetto ai comandanti. All’imperatore Vero abbia preparato insidie come indica la stessa lettera di Vario a Marco Aurelio: Avidio Cassio è avido di potere, prepara grandi imprese, gli dispiacciono tutte le nostre cose, non fa diligentemente le cose ordinate. Considera cosa bisogna fare. Io non lo odio, ma temo che corrompa i soldati che lo ascoltano piacevolmente e lo vedono piacevolmente.