Cum piratae maria omnia infestarent ita ut Romanis toto orbe victoribus sola navigatio tuta non esset, ad eos opprimendos, cum imperio extraordinario missus est Pompeius. Disposto per omnes maris recessus navium praesidio, brevi terrarum orbem illa peste liberavit ac superior discessit; praedones multis proeliis victos fudit; eosdem in deditionem acceptos in urbibus et agris procul a mari collacavit. Nihil hac Victoria celerius fuit; nam intra quadragesimum diem piratas toto mari expulit. Mox visum est Pompeio deferre etiam bellum contra regem Mithridatem et Tigranem. Quo suscepto, Mithridatem in Armenia nocturno proelio vicit, castra diripuit, quadraginta milia eius occidit, viginti tantum de exercitu suo perdidit et duos centuriones. Mithridates cum uxore fugit et duobus comitibus. Neque multo post, cum in suos saeviret, Pharnacis filii seditione ad mortem coactus, venenum hausit. Fertur hun finem habuisse Mithridates.
Poiché i pirati infestavano tutti i mari al punto che ai Romani, vittoriosi in tutto il mondo, la sola navigazione non era sicura, Pompeo, con un potere straordinario, fu mandato per combatterli. Disposto un presidio di navi per tutti gli angoli del mare, in breve tempo liberò il mondo da quel flagello e riuscì vincitore; sconfisse i predoni vinti con molti combattimenti; collocò gli stessi, che si erano arresi, nelle città e nei campi lontano dal mare. Niente fu più veloce di questa vittoria; infatti nell’arco di 40 giorni scacciò i pirati da tutto il mare. Subito dopo sembrò giusto affidare a Pompeo anche la guerra contro il re Mitridate e Tigrane. Cominciata questa guerra, vinse Mitridate in Armenia in un combattimento notturno, distrusse l’accampamento, uccise 40000 dei suoi, perse solo 22 centurioni del suo esercito. Mitridate fuggì con la moglie e due compagni. E non molto tempo dopo, incrudelendo contro i suoi, costretto alla morte dalla sedizione del figlio Farnace, prese il veleno. Si dice che Mitridate ebbe questa morte.